31 marzo 2023

Come aprire un e-commerce: 4 consigli utili per iniziare

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Come aprire un e-commerceAprire un negozio online da zero può sembrare una passeggiata, ma richiede una certa dose di coraggio e una discreta conoscenza del mondo del marketing e dell’ informatica. Nonostante la sfida che rappresenta intraprendere un’attività di questo tipo, è innegabile che  si tratti di un’idea vincente, completamente al passo con i tempi e con le esigenze della nuova generazione di consumatori.  

Un e-commerce è un portale realizzato online che prevede la compravendita di beni, destinati sia ad aziende e imprese che ai consumatori finali. Come tutte le attività imprenditoriali, anche gli e-commerce necessitano di investimenti e di un sufficiente capitale di partenza per essere lanciati. Creare uno shop online, tuttavia, richiede costi di gran lunga meno onerosi rispetto all’apertura di un negozio fisico.  

Da una parte, infatti, non occorre effettuare spese relative all’impianto infrastrutturale né sostenere costi di affitto di un determinato locale, dall’altro è possibile fruire di un regime fiscale decisamente più conveniente. Vediamo, quindi, come aprire un e-commerce e quali suggerimenti occorre tenere bene a mente per intraprendere un’attività di questo tipo. 

Come creare un e-commerce da zero  

È idea comune di molti quella che per aprire un e-commerce online basti acquistare un dominio internet e cominciare ad allestire la propria vetrina digitale. In realtà strutturare un’attività online potrebbe essere leggermente più complesso. Da un lato, infatti, bisogna necessariamente regolarizzare la propria attività con il fisco italiano, aprendo una partita IVA o aderendo a un conveniente regime fiscale, dall’altro è fondamentale organizzare al meglio un business plan per comprendere a quale target fare riferimento. Chiaramente occorre anche sapere come organizzare le spedizioni di merce a domicilio e come accettare pagamenti online. Vediamo quali sono i 4 punti da considerare se si vuole aprire un sito e-commerce di successo.  

1) Aprire una partita IVA  
 

Ogni libero professionista in Italia deve necessariamente essere in possesso di una partita IVA per poter fatturare i propri incassi. Questo vale anche per i titolari di un e-commerce online. Dal 2016, tuttavia, anche questa categoria di professionisti può beneficiare di un regime forfettario che viene applicato in caso di guadagni inferiori ai 65.000€ annuali.  

La tassa relativa al regime forfettario in vigore è pari al 15% sui guadagni annui dell’attività online ma, in determinate condizioni, per i primi 5 anni di attività è possibile fruire di un tasso del 5%. Anche nel caso in cui si aderisca al regime forfettario, occorre iscrivere la propria impresa alla gestione INPS per commercianti.

2) Scegliere la piattaforma adatta 

Per vendere prodotti in rete occorre acquistare un dominio, oppure appoggiarsi a una delle tantissime piattaforme che consentono di realizzare un piccolo magazzino online. Essere in possesso di un dominio unico potrebbe essere un grande vantaggio, in grado di rendere molto più riconoscibile e memorabile un negozio online. Chiaramente, in base alla tipologia di dominio che si intende acquistare è necessario considerare costi differenti. 

Le piattaforme che abbiamo menzionato, invece, prendono il nome di social-commerce e permettono di “affittare” uno spazio del sito in cui allestire la vetrina e realizzare il proprio shop personale a prezzi decisamente contenuti. Generalmente viene richiesto un piano di abbonamento mensile che varia dai 5€ ai 15€, e in alternativa è possibile sottoscrivere un piano annuale che in genere non supera mai i 300€. 

3) Realizzare un business plan 

Così come nel caso delle attività imprenditoriali fisiche, anche se si sceglie di avviare un'attività online è fondamentale creare con attenzione un business plan. Questo è necessario sia per la pianificazione e per la gestione dell’e-commerce, sia per elaborare le modalità con cui si intende raggiungere il proprio pubblico.  

Eventualmente potrebbe essere una buona idea chiedere la collaborazione e il supporto da parte di esperti di marketing, di attività aziendali e commerciali e di professionisti dell’ambito fiscale. Una volta realizzato un business plan convincente, è possibile finalmente dotare l’e-commerce di una solida base di partenza.  

4) Utilizzare i social media  

Pubblicizzare la propria attività attraverso i principali social media è un passaggio fondamentale, da non sottovalutare assolutamente. Grazie alle campagne messe a disposizione da portali come Facebook o Instagram, è possibile selezionare il target di utenza e visionare nel dettaglio l’engagement e le risposte che ogni annuncio pubblicitario ha generato.  

Anche per questo passaggio può essere utile l’aiuto di un esperto di social media, o di un grafico in grado di realizzare un annuncio pubblicitario convincente e aderente alla personalità dell’e-commerce di riferimento. 

Quanto costa creare un ecommerceCome abbiamo visto, aprire uno shop online risulta essere molto più conveniente rispetto all’inaugurazione di un negozio fisico. I costi da considerare riguardano l’acquisto di un dominio internet, l’acquisto dei prodotti per allestire il proprio magazzino e la gestione delle spedizioni a domicilio.  

Orientativamente, il costo da sostenere per lanciare un’attività del genere può aggirarsi intorno a un minimo di 500€, nel caso in cui si voglia realizzare un piccolo magazzino con meno di un centinaio di prodotti. Chiedere il supporto di professionisti e consulenti di marketing e di materia fiscale potrebbe far lievitare la cifra fino a 1.200€. 

L’aspetto più interessante della libera professione è che si può stabilire un budget assolutamente soggettivo, e cercare di rientrare nei costi previsti dal business plan realizzato. In base ai guadagni generati, tuttavia, occorre pagare almeno il 5% di tasse allo stato. La partita IVA può essere richiesta in modo totalmente gratuito, sia online che presso uno sportello dell’Agenzia delle Entrate. 
Quali e-commerce aprire? Gli e-commerce di maggior successo, al momento, sono quelli dedicati all’abbigliamento, con particolare riferimento agli shop che rivendono merce vintage da mercatino. Non a caso negli ultimi mesi si è visto il boom di applicazioni mobile come Wallapop o Bepop. Può essere una buona idea anche quella di realizzare un negozio online dedicato al settore tecnologico, o un mercatino di oggettistica “geek” che vede spese esigue e guadagni notevoli.  

È essenziale, al di là dei trend popolari, rivolgersi a un pubblico che si conosce molto bene. Per questo motivo può essere un grande vantaggio vendere online merce di cui si è particolarmente appassionati ed esperti.  
Gli e-commerce sono i negozi del futuro?  Non ci è dato sapere se effettivamente la grande diffusione delle piattaforme per acquisti online causerà la scomparsa dei negozi fisici. Per il momento è possibile notare che entrambe le realtà si rivolgono a clientele differenti, e sono in grado di coesistere in maniera piuttosto equilibrata. 

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