16 settembre 2025

Come aprire una erboristeria

come aprire una erboristeria

L'apertura di un'erboristeria è un'opportunità imprenditoriale sempre più apprezzata nel crescente mercato del benessere naturale, tanto che si attesta come un trend con un tasso di crescita annuo del 4,2% nel 2023, con proiezioni di ulteriore espansione nel quinquennio 2024-2029, secondo i dati dell'Associazione Italiana Erboristi. 

Aprire un’erboristeria è una responsabilità e, prima di farlo, è importante valutarne gli aspetti peculiari con particolare attenzione; dai requisiti normativi, agli investimenti necessari e alle alternative disponibili per chi non possiede una laurea specifica.

Requisiti per aprire un'erboristeria

Prima di scoprire quali sono i requisiti per aprire un’erboristeria è opportuno delineare il perimetro di questa attività, sottolineando le differenze rispetto alla farmacia. Entrambe le attività, pur operando entrambe nel settore della salute e del benessere, presentano differenze sostanziali nella loro natura e operatività. 

L'erboristeria si concentra principalmente sul benessere naturale, offrendo prodotti derivati da piante officinali e rimedi tradizionali; opera in un contesto normativo meno stringente e può commercializzare solo prodotti naturali, integratori e cosmetici.

 La farmacia richiede invece una specifica autorizzazione ASL e può dispensare medicinali con e senza prescrizione.  

Inoltre, la formazione professionale rappresenta un altro elemento distintivo: mentre il farmacista deve possedere una laurea in Farmacia o CTF e superare l'esame di stato, l'erborista necessita di una laurea in Scienze e Tecnologie Erboristiche o titoli equipollenti. Questa diversa preparazione si riflette nelle competenze e nei servizi offerti: l'erborista si specializza nella conoscenza delle piante officinali e dei loro utilizzi tradizionali, fornendo consulenze personalizzate su rimedi naturali e stili di vita salutari.

La normativa di riferimento (D.Lgs. 75/2018) prescrive requisiti specifici per l'esercizio dell'attività erboristica, il più importante dei quali è il conseguimento della laurea in Scienze e Tecnologie Erboristiche (classe L-29) o titoli equipollenti. 

Come per altre attività a contatto con il pubblico, la legislazione vigente impone inoltre l'implementazione di un sistema HACCP conforme al Regolamento CE 852/2004 e l'ottenimento della certificazione GDP (Good Distribution Practice) per la corretta gestione del magazzino erboristico.

L'infrastruttura deve rispettare parametri tecnici specifici: 

  • una superficie minima di 40m² per l'area vendita; 

  • sistemi di climatizzazione conformi alla normativa UNI 10339, con mantenimento di temperatura costante (18-22°C) e umidità relativa controllata (45-55%);

  • illuminazione deve garantire un minimo di 300 lux nell'area vendita e 500 lux nella zona laboratorio.

Inoltre, la normativa prevede inoltre l'implementazione di un sistema di tracciabilità dei lotti conforme alle GMP (Good Manufacturing Practices) e la predisposizione di aree separate per lo stoccaggio di materie prime e prodotti finiti.

Costi per aprire un'erboristeria

L'investimento iniziale, basato su dati di mercato 2024, richiede una capitalizzazione significativa. Per quanto riguarda gli investimenti strutturali, la ristrutturazione e l'adeguamento normativo dei locali comporta un investimento in media di €450-650/m². Per un locale di 80m², l'investimento si attesta tra €36.000 e €52.000. L'implementazione degli impianti tecnici specializzati richiede ulteriori €15.000-25.000.

Il sistema gestionale integrato, comprensivo di software per la tracciabilità dei lotti e gestione del magazzino, comporta un investimento di €8.000-12.000. L'allestimento del laboratorio galenico, se previsto, richiede €20.000-30.000 per attrezzature certificate.

A questi costi di avviamento si può aggiungere il costo del personale qualificato, non meno di 35.000€/anno, oltre ad assicurazione e approvvigionamento. Da non sottovalutare anche le spese di marketing e promozione, essenziali quando si inizia un’attività imprenditoriale e ci si vuole far conoscere. 

Nella maggior parte dei casi, break-even point si raggiunge mediamente in 24-36 mesi, con un ROI previsto del 15-20% dal terzo anno di attività.

Infine, tra i costi da considerare ci sono anche quelli relativi al terminale di pagamento: è infatti obbligatorio che l’erboristeria sia dotata di un POS che possa ricevere pagamenti elettronici da diverse tipologie di carte di credito/debito. I Pos di Nexi sono la soluzione ideale per chi sta avviando una nuova attività imprenditoriale e ha bisogno di uno strumento digitale smart, sempre a portata di mano e capace di ottimizzare il tuo business. 

Aprire un'erboristeria senza laurea

L'assenza di titoli specifici non preclude l'ingresso nel mercato, ma richiede una diversa configurazione operativa. Il D.Lgs. 114/98 permette l'apertura di esercizi commerciali specializzati in prodotti naturali preconfezionati, con focus su referenze dotate di certificazione CE/FDA.

Questa configurazione richiede l'implementazione di un sistema qualità ISO 9001:2015 e la stipula di partnership strategiche con fornitori certificati GMP. Il margine operativo lordo in questo caso è leggermente inferiore e si attesta mediamente al 35-40%, rispetto al 45-50% dell'erboristeria tradizionale.

Quando si vuole aprire un’erboristeria senza laurea la diversificazione del portfolio prodotti diventa cruciale, con un focus su:

  • integratori alimentari (margine medio 42%)

  • cosmesi naturale certificata (margine medio 55%)

  • alimenti funzionali (margine medio 38%)

Anche nel caso di apertura di un’erboristeria senza laurea l'integrazione di canali digitali risulta determinante: il 35% delle erboristerie che hanno implementato strategie omnichannel ha registrato un incremento del fatturato del 25-30% nel primo anno di attività. Ecco, quindi, che può essere rilevante la possibilità di aprire un ecommerce che consenta di vendere i propri prodotti al di là della propria città. 

Prima di aprire un’erboristeria è importante anche analizzare i dati di mercato che, ad oggi, stanno evidenziando una particolare segmentazione: 

  • Prodotti biologici certificati (crescita annua +8,5%)

  • Preparazioni personalizzate (crescita annua +12,3%)

  • Cosmesi naturale premium (crescita annua +15,7%)

  • Integratori funzionali specifici (crescita annua +9,2%)

L'evoluzione del mercato suggerisce l'importanza di mantenere un approccio flessibile e innovativo, con particolare attenzione all'integrazione di tecnologie digitali e alla personalizzazione del servizio.

Fonti dati
F.E.I. (Federazione Erboristi Italiani)
Unioncamere - per i dati relativi alle imprese del settore
SISTE (Società Italiana di Scienze Applicate alle Piante Officinali e ai Prodotti per la Salute)

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