15 aprile 2025

IBAN discrimination: cos’è e a chi rivolgersi

IBAN discrimination

 

La discriminazione dell'IBAN, conosciuta anche come IBAN discrimination, è un problema sempre più diffuso all'interno dell'Unione Europea. Nonostante la normativa SEPA (Single Euro Payments Area) garantisca la libera accettazione degli IBAN appartenenti a qualsiasi stato membro, molti consumatori e aziende incontrano ostacoli quando il loro codice IBAN non è locale.

Cos'è la discriminazione dell'IBAN

La discriminazione dell'IBAN avviene quando un fornitore di servizi rifiuta di accettare un IBAN di un paese appartenente all'area SEPA. Questo tipo di rifiuto è illegale poiché le regole SEPA stabiliscono che tutti gli IBAN degli Stati Membri debbano essere trattati allo stesso modo, senza discriminazioni. L'articolo 9 del Regolamento SEPA (Regolamento UE n. 260/2012) stabilisce chiaramente che i beneficiari di pagamenti devono accettare IBAN provenienti da qualsiasi paese SEPA senza imporre limitazioni basate sull'origine geografica del conto. Nonostante ciò, ci sono molti esempi di aziende che continuano a imporre restrizioni illegittime, impedendo l'accesso ai propri servizi a chi non dispone di un IBAN locale.

Questo tipo di problema può verificarsi in diversi ambiti, come ad esempio nei servizi di pagamento ricorrente, nell'apertura di conti bancari o nell'utilizzo dei servizi POS per accettare pagamenti. Ad esempio, una società potrebbe rifiutare l'addebito diretto su un conto che utilizza un IBAN straniero, costringendo i clienti a fornire un conto corrente locale. Questo comportamento non solo viola la normativa europea, ma crea anche difficoltà pratiche per i consumatori, che potrebbero non avere accesso a un conto corrente nel paese in cui desiderano acquistare un servizio o un prodotto. I servizi POS, come quelli offerti da Nexi, devono adeguarsi pienamente alle normative SEPA, accettando senza discriminazioni qualsiasi IBAN dell'area.

La discriminazione dell'IBAN rappresenta un ostacolo alla libera circolazione di beni e servizi all'interno dell'Unione Europea, mettendo a repentaglio uno dei principi fondamentali del mercato unico. Le imprese che non rispettano queste norme possono essere soggette a sanzioni da parte delle autorità competenti, oltre a subire danni alla propria reputazione. È quindi fondamentale che le aziende siano informate e adeguatamente formate sulle normative SEPA, così da evitare comportamenti discriminatori che potrebbero risultare in sanzioni legali.

Cosa fare in caso di IBAN discrimination?

Se ci si trova di fronte a un caso di discriminazione dell'IBAN è possibile agire in diversi modi. Prima di tutto, è consigliabile contattare direttamente l'azienda o il fornitore che ha rifiutato l'IBAN e spiegare la normativa SEPA, facendo riferimento al Regolamento UE n. 260/2012. Spesso, il problema può essere risolto con un semplice chiarimento, poiché molte aziende non sono consapevoli dell'illegalità del loro comportamento.

Nel caso in cui il problema persista e l'azienda continui a rifiutare l'IBAN, è possibile rivolgersi alle autorità competenti. In Italia, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) è responsabile di garantire il rispetto delle normative in materia di concorrenza e può intervenire nei casi di discriminazione dell'IBAN. Inoltre, nei casi più estremi, è possibile segnalare il caso alla Banca d'Italia, che ha il compito di vigilare sul corretto funzionamento del sistema bancario e finanziario nazionale.

Un'altra opzione è quella di presentare un reclamo formale alla Commissione Europea, che si occupa di garantire l'applicazione uniforme delle normative europee in tutti gli Stati Membri. La Commissione può intervenire per assicurare che le regole SEPA siano rispettate e per sanzionare eventuali violazioni. Inoltre, la piattaforma SOLVIT, gestita dalla Commissione Europea, offre un servizio gratuito per aiutare i cittadini e le imprese a risolvere problemi transfrontalieri all'interno dell'Unione Europea, compresi i casi di discriminazione dell'IBAN.

È importante anche fare affidamento su servizi di pagamento elettronico che rispettino pienamente le normative SEPA. Ad esempio, Nexi garantisce un'assistenza adeguata per assicurare il rispetto delle normative europee, consentendo ai propri clienti di effettuare pagamenti in modo sicuro e senza discriminazioni. Utilizzare i POS Nexi che aderiscono alle normative SEPA è un modo efficace per evitare problemi di IBAN discrimination e assicurarsi che i propri diritti siano rispettati.

La discriminazione dell'IBAN è una pratica illegale che va contro i principi fondamentali dell'Unione Europea, in particolare quelli relativi alla libera circolazione di beni, servizi e capitali. È essenziale che i consumatori siano informati sui propri diritti e che le aziende rispettino le normative SEPA per evitare di incorrere in sanzioni legali e danni reputazionali. L'Unione Europea si impegna a garantire che tutti i cittadini e le imprese possano operare liberamente all'interno del mercato unico, senza subire discriminazioni basate sull'origine del proprio conto bancario. Pertanto, è fondamentale denunciare qualsiasi caso di discriminazione dell'IBAN per contribuire a creare un ambiente economico più equo e inclusivo per tutti.