
La licenza di venditore ambulante rappresenta un'interessante opportunità per chi desidera avviare un'attività commerciale senza i vincoli di un punto vendita fisso. Questa licenza permette di operare in diverse aree del territorio, portando i propri prodotti direttamente ai clienti e approfittando della flessibilità di spostarsi dove la domanda è maggiore. Vediamo nel dettaglio come ottenere la licenza, quali sono gli aspetti fiscali da considerare e come gestire i pagamenti in maniera efficace.
Cosa fare per ottenere la licenza di venditore ambulante
Ottenere la licenza di venditore ambulante richiede il completamento di alcuni passaggi burocratici essenziali, prima tra tutti richiedere l'autorizzazione al Comune di residenza tramite la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), necessaria per notificare al comune l'avvio dell'attività di vendita ambulante. La SCIA può essere presentata online tramite il portale del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del comune di riferimento.
Per ottenere la licenza, è necessario dimostrare di avere i requisiti morali e professionali previsti dalla Legge che includono l'assenza di condanne penali rilevanti e un'idoneità morale per lo svolgimento dell'attività; per quanto riguarda invece i requisiti professionali, invece, dipendono dal tipo di merce che si intende vendere. Ad esempio, per la vendita di prodotti alimentari, è necessario aver frequentato un corso di formazione specifico in ambito igienico-sanitario, conosciuto come HACCP.
Dopo aver ottenuto l'autorizzazione, è indispensabile iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di pertinenza: questo passaggio formalizza l'attività, rendendola conforme alle normative vigenti. Inoltre, è importante sviluppare un piano operativo che comprenda la scelta dei mercati o delle aree in cui si intende operare. In alcuni casi, i comuni richiedono una specifica licenza per l'occupazione del suolo pubblico, che permette di utilizzare spazi pubblici per la propria attività di vendita.
I costi da sostenere
Quando si avvia un'attività di venditore ambulante occasionale, è importante considerare i costi per ottenere la licenza. Sebbene non siano richiesti gli stessi requisiti di una licenza professionale, ci sono comunque alcune spese da sostenere.
Il primo costo è la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), da presentare al Comune di residenza, con una tariffa variabile tra 30€ e 50€. Inoltre, potrebbe essere necessario un permesso per l'occupazione del suolo pubblico, con costi che variano tra 50€ e 100€ per eventi di breve durata.
Un altro costo riguarda le polizze assicurative, fortemente consigliate per proteggersi da eventuali danni a terzi e il cui costo è assai variabile a seconda dell’attività che viene svolta, il numero di persone che se ne occupano e la durata.
Da non dimenticare che chi vende prodotti alimentari deve partecipare a un corso HACCP, con un costo tra 50€ e 100€.
A questi costi si aggiunge quello designato all’acquisto e alla gestione dei pagamenti tramite POS, obbligatorio dal 2012 in seguito all'emanazione del Decreto Legislativo 179/2012: in questo senso è essenziale trovare un partner affidabile che possa assicurare un prodotto efficiente, garantire l’accettazione di diverse carte di credito consentendo di minimizzare il costo delle commissioni associate alle singole transazioni.
Tassazione venditore ambulante
La tassazione per un venditore ambulante è un aspetto fondamentale per operare in maniera legale e senza imprevisti. I venditori ambulanti devono aprire una partita IVA e scegliere il regime fiscale più adeguato alla propria situazione. Le principali opzioni disponibili sono il regime forfettario e il regime ordinario.
Il regime forfettario è generalmente indicato per chi è agli inizi o prevede di avere un fatturato annuo inferiore agli 85.000€ e offre una tassazione agevolata con un'aliquota fissa del 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività. Inoltre, il regime forfettario esenta dall'applicazione dell'IVA, semplificando notevolmente la gestione contabile e riducendo gli oneri amministrativi.
Il regime ordinario, invece, è più complesso ed è adatto a chi prevede di superare la soglia di fatturato prevista dal regime forfettario o a chi possiede una struttura aziendale più articolata. In questo caso, è necessario tenere una contabilità dettagliata, dichiarare l'IVA e pagare le imposte in base agli scaglioni di reddito. La gestione fiscale in regime ordinario richiede l'assistenza di un commercialista per evitare errori che potrebbero comportare sanzioni.
Oltre alle imposte sul reddito, i venditori ambulanti devono anche versare i contributi previdenziali all'INPS, calcolati in base al reddito dichiarato, che servono a garantire la copertura pensionistica e sanitaria. È utile consultare un esperto per calcolare correttamente gli importi e rispettare le scadenze fiscali, evitando sanzioni e interessi di mora.
Come accettare i pagamenti
Accettare pagamenti in modo efficiente è fondamentale per qualsiasi venditore ambulante, poiché influisce direttamente sulla soddisfazione del cliente e sulla crescita delle vendite. Oggi, oltre ai pagamenti in contanti, che sono in forte diminuzione, è fondamentale offrire la possibilità di effettuare pagamenti con carta di credito, debito o altri metodi digitali. Per questo, è necessario dotarsi di un dispositivo POS che consente di accettare pagamenti elettronici in maniera semplice e sicura, garantendo anche una notevole velocità nelle transazioni, un aspetto cruciale per chi lavora in mobilità.
Sono disponibili diverse soluzioni POS, molte delle quali sono pensate appositamente per chi lavora in mobilità. Ad esempio, i POS Nexi portatili e connessi tramite Bluetooth o rete mobile sono perfetti per i venditori ambulanti che devono accettare pagamenti ovunque si trovino. Questi dispositivi sono semplici da utilizzare, non richiedono un collegamento fisso e possono essere facilmente trasportati. Inoltre, consentono di accettare pagamenti con carte contactless, riducendo i tempi di attesa e migliorando l'esperienza del cliente.
Un altro aspetto da considerare è la possibilità di accettare pagamenti tramite app o servizi digitali come PayPal, Satispay o altre soluzioni di pagamento mobile: questi strumenti sono particolarmente apprezzati dai clienti più giovani e permettono di evitare il contante, rendendo le transazioni più sicure sia per il venditore che per l'acquirente. Inoltre, grazie al SoftPOS, è possibile accettare pagamenti direttamente con il proprio smartphone tramite l'App Nexi POS, una soluzione che combina praticità e innovazione senza la necessità di hardware aggiuntivo. Offrire una vasta gamma di opzioni di pagamento rappresenta un valore aggiunto che può fare la differenza nella scelta dei clienti, soprattutto in un contesto competitivo come quello della vendita ambulante.
È importante ricordare che dal 2012 è obbligatorio per tutti i commercianti, compresi i venditori ambulanti, accettare pagamenti elettronici, pena l'applicazione di sanzioni: è chiaro quindi che l’obbligo di dotarsi di un POS non sia solo una scelta strategica per migliorare il servizio offerto, ma anche una necessità per conformarsi alla normativa vigente. Essere preparati e conformi alla legge è essenziale per evitare multe e garantire la continuità della propria attività.
