Nexi e Feduf in campo per i ragazzi:
lesson learned!

Nexi e Feduf in campo per i ragazzi: lesson learned!

Posso pagare con carta? 

La domanda nasce spontanea di questi tempi, soprattutto se a farla sono giovani, adolescenti, che si affacciano freschi nel mondo dell’economia e devono ‘fare i conti’ con tante perplessità. Ma quante ne sanno, verrebbe da dire e soprattutto con quanta azzeccata ratio, sono pronti a ribattere su ogni questione legata ai pagamenti digitali, dalla sicurezza alla scelta migliore da fare.

Se ne è parlato con grande slancio, ironia e molto coinvolgimento durante il Salone dei Pagamenti in una sessione speciale di digital live talk dedicata alle scuole secondarie di II grado dal titolo: ‘Posso pagare con carta?’. I ragazzi, oltre ad apprendere nozioni basilari e educative sui sistemi di pagamento, erano invitati ad interagire tramite dei rapidi test-questionari ed infine porre domande molto pertinenti.

A fare gli onori di casa Giovanna Boggio Robutti, Direttore Generale Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio FeduF e a gestire la parte di storia e test Paolo CanovaTaxi 1729.

Per Nexi, ad affrontare quest’onda pacifica di studenti, presente Erika Fattori, Brand&Communication Director, che ha ricomposto il puzzle di questo mondo affascinante, ma spesso complesso, dell’innovazione e dei pagamenti digitali. Presentando Nexi, leader come PayTech delle banche nel mercato dei pagamenti digitali in Italia, con la missione chiara, coerente e molto importante di rendere ogni pagamento digitale con la consapevolezza che, di fatto, la tecnologia ha superato i contanti.

Nexi gestisce 41 milioni di carte di pagamento (debito, credito e prepagate) così come gestisce i sistemi di accettazione all’interno dei punti vendita tramite i cosiddetti POS. Inoltre Nexi gestisce i servizi bancari come gli atm insieme all’importante partnership delle 150 banche partner. Attraverso le quali è possibile acquistare i nostri prodotti’, così Erika presenta Nexi e la sua missione in ambito innovazione.

feduf - erika fattori per nexi
feduf e nexi

E in merito alla domanda iniziale: ‘Posso pagare con carta?’

“In merito all’uso delle carte rispetto ai contanti, il discorso è più che logico: spesso, se ci pensate facciamo operazioni totalmente irrazionali, abbiamo una carta, facciamo un po’ di strada e andiamo a prelevare quando quella stessa carta potrebbe essere utilizzata per pagare direttamente l’esercente”.

E se è vero che i ragazzi hanno delle app di pagamento ma non si fidano, qual è la sensazione di Nexi su questo tema?

L’Italia è un Paese che ha una fortissima penetrazione di strumenti digitali: l’82% degli italiani è collegato ad internet, il 58% utilizza il telefono per usare i social, siamo fortemente connessi nella vita di ogni giorno. Eppure, quando parliamo di pagamenti digitali, soltanto il 26% della popolazione utilizza una carta o app o bancomat o telefono per pagare. Questo significa che moltissimi acquisti vengono fatti in contanti.

E questo ci colloca come Paese in fondo alla media europea che è del 45%, addirittura del 70% nei cosiddetti Nordics (Danimarca, Svezia, ecc). Abbiamo un gap importante da colmare e ci sono molte ragioni per farlo.
Una è la praticità, ma un’altra ragione importante per esempio è legata ai migliaia di batteri addirittura 26.000 sulle banconote secondo gli studi scientifici. Poi c’è un enorme valore economico legato al trasporto e sicurezza del contante e questo da solo vale circa 10 miliardi, senza calcolare tutta l’economia sommersa che vale più di 25 miliardi. Se ognuno di noi pagasse in digitale ogni giorno, riusciremmo a creare questo enorme salvadanaio per il nostro Paese e utilizzarlo su cose che sicuramente avrebbero maggiore utilità per tutti noi”.

Il talk prosegue con la sorprendente storia dei pagamenti ovviamente partendo dalle prime banconote in Cina, a quelle ‘pagabili a vista al portatore’ alla prima forma di pagamento digitale; e poi via ai quiz dove i ragazzi non si sono fatti cogliere impreparati.

Infine una valanga di domande.

I pagamenti digitali sono sicuri, in particolare pagare con Samsung Pay, Apple Pay, ecc?

“In generale i pagamenti digitali sono molto sicuri, certamente più sicuri del contante! – rassicura Erika Fattori - Nexi investe tantissimo sul tema della sicurezza; ogni anno investiamo 150 milioni di euro sul fronte di tecnologia e IT e moltissime risorse sono proprio destinate al tema specifico della sicurezza. Cybersecurity è un tema delicato, ma il lavoro che facciamo è proprio in ottica di prevenzione, cercando di intercettare quei comportamenti malevoli che potrebbero presentarsi. In termini generali il valore della sicurezza sta proprio sul fronte della tracciabilità e dell’informazione.
I pagamenti digitali mobile hanno un vantaggio in più in termini di sicurezza, cioè l’autenticazione. Per eseguire il pagamento c’è bisogno di un riconoscimento che può essere un codice, come la password del telefono o fingerprint o face id, gli ultimi due certamente non sono copiabili.  E questo rende i pagamenti ancora più sicuri ed effettuati solo da voi.”

E come la mettiamo con l’ansia di pagamento?

“Qualcuno ha toccato il tema dell’ansia del pagamento – rassicura Erika -  spesso deriva da questa asimmetria tra noi e l’esercente, perchè il momento del pagamento è il meno gradevole nell’esperienza di shopping: che seccatura, dobbiamo arrivare alla cassa e qui crolla un po’ l’empatia con l’esercente che fino a poco prima ci aveva preparato un buon cappuccino o ci aveva venduto un bel maglione. E ci sentiamo a disagio. E’ qui che i pagamenti digitali hanno un ulteriore vantaggio: quello della velocità, pagare digitale riduce il tempo perché i POS collegati al wifi sono veloci oggi e in meno di dieci secondi si paga contactless. Contro il conteggio dei contanti e aspettare il resto. L’angoscia quindi è ridotta e il pagamento veloce e indolore!”

Veniamo al tema delle commissioni: perché alcuni esercenti sono reticenti?

“Sicuramente oggi lo sono di meno, la pandemia ha stimolato in questo senso gli esercenti per ragioni di igiene, garanzia e sicurezza: indossare le mascherine, mantenere le distanze e pagare con carta.  Sicuramente resta il fatto che le commissioni associate ai pagamenti digitali sono espresse in percentuale, la percezione è che è complicato calcolare e nel dubbio l’esercente pensa costi tanto. In realtà le commissioni nel mercato italiano sono in media tra l’1 e il 2% della transazione, per un caffè parliamo di un centesimo. In più si aggiunge un altro elemento a favore: Nexi ha studiato una promozione che rimborsa tutte le commissioni a quegli esercenti che accettano le transazioni sotto i 10 euro. Quindi tranquilli, sarà sempre meno faticoso perché ci sono tantissime azioni a supporto degli esercenti per togliere una percezione errata.
Aggiungo una piccola cosa su chi non accetta pagamenti: voi siete dalla parte del giusto perché la legge italiana impone agli esercenti di avere un POS.
E’ una questione di abitudine: se tutti noi ci abituiamo sarà naturale ciò che già accade nei paesi del nord Europa, dove i cartelli dei negozi dicono il contrario ‘non potete pagare in contanti’. La tecnologia è un grande semplificatore e acceleratore di comportamenti corretti.”

E il tema del controllo?

“Le carte -  sottolinea Erika - non sono più solo un supporto di plastica statico ma sono digitali e dinamiche, con moltissime funzionalità aumentate. Attraverso le app, la nostra è Nexi Pay, hai la possibilità di vedere e tracciare i movimenti e definire dove spendere il denaro. Con la funzione Spending control posso decidere dove e quando spendere: le aree geografiche e le categorie merceologiche, si può fissare un limite di spesa. Tra le altre cose ci sono app come Yap dedicata ai ragazzi che hanno funzionalità anche di richiesta e invio di denaro tra carte.

E questo consente anche tra di noi privati nella quotidianità di scambiare denaro in modo agevole e per di più sono gratuite.

Come si fa a bloccare la carta?

“E’ semplicissimo, tramite app senza chiamare nessuno potete mettere in pausa la carta se non la trovate oppure bloccarla, se siete sicuri di averla persa o vi hanno rubato il portafoglio. Se preferite potete chiamare il call center, quindi mettete sempre il numero del blocco carta tra i vostri contatti, potrebbe servirvi.

Infine sul tema dei pagamenti online e e-commerce, sono sicuri?

“Sì, assolutamente – tranquillizza Erika - assicuratevi però che il sito sia affidabile, poi potete inserire le vostre credenziali perché ci sono fattori di autenticazione su diversi livelli come il 3D secure e la biometria, che sono già molto diffusi e lo saranno sempre di più.”

Arrivederci, alla prossima lezione.